CRITICA

 SERGIO IEZZI -LA TELA INTRECCIATA DI FRANCO SCIUSCO

Nel 2000 l’Arte è una barchetta in mezzo al mare della società tecnologica,una barchetta nell’oceano della globalizzazione.Leggera, precaria, nell’occhio del ciclone Internet.
Impoverita dalla civiltà delle immagini, che divora tutto, naviga, tra mille reti, onde,link,mac’è.
Ci sono gli artisti che collaborano con gli scienziati dell’acceleratore del CERN.
C’è chi ricuce con ago e filo il Taglio di Fontana ;ci sono nuove espressioni e stilistiche coinvolgono un po’ tutto,televisione ,strade,muri,moda,computer.C’è la Tela Intrecciata di Franco Sciusco.I ritmi attuali di vita ,le velocità conoscitive,le enormi possibilità di comunicazione ed immagini,creano una finzione temporale, una illusione costruita di dominare il tempo e le emozioni.Nel dipinto base per altezza, lo spazio è una finzione,una dimensione costruita.Il gesto insuperato di Fontana oggi è parte e consapevolezza dell’arte stessa.Il taglio della tela,rimette in comunicazione l’emotività creativa con lo spazio vero, un recupero della verità spaziale artistica.La Tela Intrecciata di Sciusco rimette in comunicazione il quotidiano con il tempo reale, il tempo come dimensione vissuta dall’artis, come verità.Il manufatto usa le materie la grammatica più semplice dell’espressione pittorica.Le velocità ed i ritmi del nostro tempo bruciano emozioni,vita, senza avere a volte La possibilità di metabolizzarli,capirli,viverli a pieno.Emozioni reali e virtuali simischiano.L’Arte ha difficoltà ad essere testimone del suo tempo.La tela Intrecciata di Sciusco ha la semplicità creativa e artigianale e nello stesso tempo la complessità multimediale dei giorni nostri;nella tela sullo sfondo di base,momento creativo unico,attimo attraversato da altri attimi, i piccoli riquadri sono come tante link di uno stesso sito.
Torniamo al dipinto,è un piano,ma c’è il taglio, il gesto già acquisito dell’arte,che ci restituisce lo spazio ,ci muoviamo nello spazio grazie al taglio della tela.altri pezzi di tela che hanno focalizzato attimi del tempo,come fotogrammi catturati o ancora da catturare,dall’apertura focale della sensibilità dell’artista.Queste strisce di tela rientrando da un altro taglio si intrecciano, creano con la tela originaria riquadri,attimi su attimi,presente ,passato,futuro si intrecciano.Il momento creativo,l’attimo è sospeso nel taglio,è consumato in esso,è ancora da vivere nel pezzo di tela nascosto all’emozione visiva presente,attuale.
Questi gesti semplici,di una logica disarmante,questo lavoro artigiano con le mani e gli attrezzi semplici dell’arte pittorica,recuperano la verità dell’attimo,la semplicità del
quotidiano,l grande complessità del vivere esistenziale.La tela non è un momento unico,non è un solo attimo creativo,ma il concetto stesso del tempo che nello spazio pittorico vero può entrare da tanti lati,può attraversare il risultato creativo finale dal di qua del piano,da sopra,di fronte,nell’alternarsi di situazioni passate e recuperate,presenti e ancora da vivere perché in movimento.E’ questa intuizione,questo valore non unico,a recuperare la verità temporale dell’espressione pittorica.L’elemento pittorico non è cosi la morte del tempo,dell’attimo vissuto,ma la vita stessa,lo stesso tempo che crea e distrugge; il risultato finale del dipinto non è cio che l’artista vuole dare ma esattamente ciò che può ancora dare, nel gioco cromatico degli intrecci,nel rimandare ad un attimo successivo ,parte di esso che non ha ancora il senso estetico del presente.Frammentando con gli intrecci di tela la tela iniziale, muovendosi nello spazio di qua al di là del piano della tela, con una striscia di tela bianca o gia dipinta in passato,o con una striscia di una fotografia o anche con un’opera di un altro artista,rivive,distruggendo gli attimi già vissuti ,frammentando il momento creativo,recupera la verità temporale della creatività stessa.La tela Intrecciata di Franco Sciusco è l’espressione più coerente della ricerca creativa dell’artista, è la trasformazione di se stesso in una striscia di tela,non è solo poesia dell’attimo,Sciusco inventa e diventa una striscia di tela, il materiale che si trova davanti ogni giorno per esprimersi .Il pittore che diventa pittura, l’uomo striscia di tela impregnata di vita,colorata di vissuto entra nella tela, si muove nello spazio esistenziale dell’arte,a cercare qualcosa di già vissuto che il tempo ha consumato , a cercare di vivere sensazioni nuove che non percepiamo ancora di vivere.
Le mani,l’anima il cuore materializzati in un nastro di tela che registra nei tagli immensi dell’esistenza.




SERGIO IEZZI 07/06/2008
“ Ordine"
Tecnica mista su tela cm 100x100
Completamente bianco, al centro della tela un intreccio,puro,unico.
Gesto perfetto,fatto con artigiana maestria.
Taglio e striscia di tela.
Intreccio puro.
L’assenza della grammatica di forme e colori esprime nel gesto il suo significato essenziale.
Il gesto concettuale è tutta l’opera.
Lo spettatore non può non essere catturato da questa tecnica ,pura ,semplice e disarmante.
La stessa assenza cromatica è la presenza imponente dell’ordine della vita,del tempo dello spazio a cui nemmeno l’artista può fuggire.
Tutto completamente bianco e l’intreccio.
Unico semplice ma di una forza disarmante.



“Bellezza”
Tecnica mista su tela cm 100x1200 La tela è un momento unico , il momento creativo è completo ,affidato con fiducia e forza istintiva alla poesia dei colori.
Il gesto rimane sempre la forza travolgente dell’opera .
La gestualità il ritmo nella disposizione dei colori tirano fuori dall’artista il sentimento e l’attimo unico,vissuto completamente in esso.
Nelle spazzolate di nero ,nei contrasti cromatici ,forza e durezza gestuale e nello stesso istante poesia,armonia cromatica.
La ricchezza del colore ,la forza gestuale conferiscono “la bellezza “ equilibrio all’opera e trasmettere allo spettatore La sua emotività interiore.



ORDINE E BELLEZZA
Franco Sciusco interpreta senza il bisogno del rifiuto dei mezzi espressivi tradizionali o più moderni, senza il bisogno di perdersi in nuove ricerche ,senza il bisogno di fughe dalle consuetudini dell’espressione artistica.
Utilizza le materie e la grammatica più semplice dell’espressione pittorica.
Il dipinto base per altezza, superficie piatta della tela in tensione sulla cornice di legno;
la tela intrecciata non più tesa ,libera,in comunicazione con l’infinito sono l’eterno dualismo ,la lotta cruenta e interiore della sua creatività, la bellezza e l’ordine lo lacerano.
Nella sua grande e matura consapevolezza sa che il primo
Non può vivere senza l’altro.




FRANCESCO GALLO  DIMENSIONI ,MAGICHE,VISIONI 01/06/1993

DISARMONIE COME CONFLITTI VISIVI CHE PROVOCANO SQUILIBRI,SOTTOMISSIONI, VELAMENTI E SVELAMENTI .SEMBRA DI ASSISTERE A UN COMBATTIMENTO FORMALE DAL TENTATIVO DI ELIMINAZIONE DA UNA PARTE DELL’ALTRA. COME UNA REALTA CRESCERE SULL’ALTRA, ACCUMULANDO UN PESO ED UNO SPESSORE CAPACE DI SCHIACCIARE SULLO SFONDO I TONI FREDDI ,PROVOCANDO UN EFFETTO FANTASMATICO ,DI EVANESCENZA MENTALE .SI RIESCE COSI A CONFERIRE AL QUADRO UN EFFETTO DI SPAESAMENTO QUASI DI VUOTO,DI SOSPENSIONE CHE RECITANO IL RUOLO DI MACCHIE ,INTERRUZIONE DELLA FORMA CON UN'ALTRA FORMA,E SI CHAMA DISCONTUINITA .

QUASI UN MALESSERE INTRECCIATO,COME UN TAPPETO CHE NON A PACE,SFIBRATO NELLA SUA ESSENZIALITA DI ELEMENTO EVERSIVO DI UN CAMPO DIFFERITO DELLA VISIONE. SI TRATTA SEMPRE DI GIOCHI DI COLORE,COME A COMPORRE UNA UNITA REALE CHE EVOCHI VERSO LO SCANDALO DELLA FACTURA ALCHIMIZZANTI NEL SENZO DELL’INVOLUZIONE FRA LE BRACCIA DEL MISTERO ,BRACCIA LUNCHE CHE PRENDONO IL QUADRO E LO SRINGONO FORTE,T
ANDO DA STRIZZARLO ,DISTILLANDONE ENIGMI DAI NOMI DOLCI: PAESAGGIO,ANGELO. FINO A QUANDO NON COMPARE UN NUDO DI DONNA MESSO LI A FARE DI CORPO SACRIFICALE DI UNA MANIA FABULATORIA CHE NON S’AQUIETA MAI ,E SPINGE SEMPRE AVANTI ,IL CAMPO DELL’ESSERE E DEL NON ESSERE IN CAMPI DELL’ASSURDO DELL’ALIENAZIONE COME PERDITA DELL’IDENTITA ORIGINARIA . I NOMI SI FANNO PIU DOLCI :RISVEGLIO REALTA E FANTASIA ,MA IL SEGNO NON CAMBIA ,ANZI ACCENDE I TONIDRLLA DIVISIONE DI UN OLIMPICO,COINVOLGENDO CON LA RETE DELL’EROS,TUTTA UNA SERIE DI IMPLICAZIONI MITICHE SULLA COMPOSIZIONE CON FIGURA E DISSEMINAZIONI INFORMALI

MAGICHE .SOSTANZE SEMBRANO COSI LIBERARSI IN UNO SPAZIO CONVENZIONALE FATTO DI ESPRESSIVITA,COMPOSTA DI TASSELLI CHE NON SI LIMITANO AD ADERIRE MA SI COMPENETRANO NEL TESSUTO STRUTTURALE DEL OPERA FACENDOLO LIEVITARE, INDICANO UN EFFETTO DI QUALITA. LA VISIBILITA DIVENTA UNA TRASPARENZA DI VISIBILE CHE SI OCCULTA E POI TORNA AD APPARIRE ,FACENDO DELLA LACUNA COLORATA UN LUOGO DI PITTURA E BASTA, E VENGONO A MANIFESTARSI LE TRAME DI UN GIOCO CHE L’UNA RECITA AGREGANTE DI ELEMENTI FORMALI . SINTESI DI UNA CULTURA VISIVA DEL MESCOLAMENTO TRA FIGURATIVO E ASTRATTO TRA MATERIALI PITTORICI E DI ALTRO GENERE. ANCHE LA FOTOGRAFIA PUO COSI ENTRARE NEL CONTESTO ,PUO ASSUMERE UN RUOLO DI STABILITA NEL SISTEMA CONVENZIONALE. SI VIENE COSI AD INTRECCIARE UNO STANO TESSUTO DI INCOERENZA CHE DESTANO LA FRATTURA COME UN SOGNO CHE NON TEME RISVEGLIO IN QUANTO E IN GRADO RISVEGLIARSI NELLA VEGLIA,IN CONTINUA INTERFERENZA TRA CONTEMPLAZIONE ED ATTRAVERSAMENTO DEL DATO SENSUALE, COME SOTTOPOSTE AD UNA DUPLICE DILATAZIONE. DA UN LATO QUELLA DELLA TRADIZIONE PITTORICA, DI TIPO OGGETTIVANTI PORTANO A RIMANDARE L’ARDORE E IL DESIDERIO IN SIGNIFICATI DELL’ALTROVE. DALL’ALTRO QUELLA DEI TURBAMENTI DI NOI CONTEMPORANEI CHE DANNO TUTTA L’IMPORTANZA AL PROCESSO MENTALE DELLA FORMAZIONE E RIDUCONO L’OPERA IN PURA TESTIMONIANZA DELL’EVENTO .
QUI CI TROVIAMO NEL MEZZO ,COMPONENDO ESCOMPONENDO LE LINEE DI UN RAGGIONAMENTO MATERIALE E MENTALE, QUASI A DARE UNA PROVA DI UNA VALIDITA IN SE,E PER SE DANDO ORIGINE A UN MIX DI SCONTATO E IRRITANTE,DI ASSIMILATO E DI TRASGRESSIVO ,CON CARATTERISTICHE CHE SONO PROPRIE DI UN CONTESTO VIVO,E COME TALE CONTRADITTORIO PER DENSITA ESTETICA E PER REVERSIBILITA PITTORICA


VISIONI CHE SEMBRANO SULL’ORLO DI UN ESAURIMENTO,DI UN APPROSSIMARSI CATASTROFICO DELLA FINE,IN QUANTO SI CONNOTANO COME UN IMMINENZA DI UN CAMBIAMENTO DI STATUS,DA UNA COSA ALL’ALTRA,DALL’ENIGMA AL RITROVAMENTO,E VICEVERSA .IL TESTO PITTORICO E’GUIDATO DALLE LINEE FORZA DELL’INTERVENTO CHE SCONVOLGE L’IMMACOLATEZZA ORIGINARIA,IN MOMENTO DI SCATENAMENTO DELLO SCONTRO TRA LA GRAMMATICA E LA SREGOLATEZZA,TRA LA CERTEZZA DEI RICONOSCIMENTI E LA SPINTA VERSO L’IGNOTO .UN ONDEGGIARE CHE RUBA ALLA DIALETTICA DEL PENSIERO L’ORIENTAMENTO VERSO LA SINTESI,TRAME CHE A SCUARCIARLI SUBITO DOPO,FACENDO RIPIOMBARE LE RAGIONI DEL CAOS NEL PIENO DELLA RAPPRESENTAZIONE. COSI,UNCERTO,PERSISTENTE,ROMANTICISMO VIEME ATTENUATO ,RAFFREDDATO,INDOTTO AD UNA LINEA DI TENDENZA INESPRESSIVA CHE E’TUTTO QUELLOCHE RESTA,UNA VOLTA ELIMINATI GLI ELEMENTI DI ORIGINALITA AMBIENTALI CHE OGNI OPERA OGNI ARTISTA,NON POSSONO PORTARE CON SE ’ .COSTITUENDO , CONTEMPORANEAMENTE,RICCHEZZA E POVERTA’RISPETTO ALL’IMPIANTO DI FONDO,IN CUI SI INTRAVVEDONO LE LINEE DI SALVEZZA DELL’ARTE DEL NOSTRO INCONFESSABILE TEMPO. RIDUZIONE DEGLI ASPETTI MATERICIDELLA PITTURA ,FINO A CONNOTARE PERDITA DI CORPO,ATTENZIONE ALL’ORIGINALITA DEI COLORI,EVITANDO SOVRAPPOSIZIONI SOFISTICATI,ASSUNZIONE PIENA DI MATERIALI POVERI COME ECLETANZA DI SPIRITO IMMAGINARIO,ASSOLVIMENTO DELLA FOTOGRAFIA DA OGNI NOTAZIONE PITTORICA COME SUFFICIENTE ASE STESSO. DETTO QUESTO VA ANCHE DETTO CHE NON ESISTONO REGOLE PER LA FANTASIA,IN UN EPOCA IN CUI VIGE L’ECLETISMO COME SUPREMA ESPRESSIONE DEL NARCISISMO GUERRIERO DI CUI SONO IMPASTATI GLI ARTISTI. E NON SEMBRI ECCESSIVO CHE UNA MISSIVA IN PUBBLICO ASSUMA LE VESTI DI UNA COMUNICAZIONE CONFIDENZIALE,PERCHE QUESTO E’IL LINGUAGGIO DELL’ARTE,INCARDINANDO LO STRAORDINARIO NEI MEANDRI DEL FLATUS ORDINARIO DELLA FANTASIA


BRUNO ROSADA .Fremiti di rinnovamento.ARTE IN luglio 2003
IL VIAGGIO- MUSEO MICHETTI


AL MUSEO MICHETTI ESPONE UN ARTISTA NEL PIENO DELLA SUA MATURITA,CHE RICHIAMA CON LE SUE OPERE (TANTO DISSIMILI CERTO DELL’IMPRESSIONISMO LIRICODI MISHETTI)IL RICORDO DI QUEL FINE 800 PERVASO GIA DAI(ALLORA SI DICEVA COSI) FREMITI DI RINNOVAMENTO.
FRANCO SCIUSCO NON LAVORA PER L’INNOVAZIONE. NON ESPRESSAMENTE .OGGI
L’ARTISTA,QUANDO AHA LA SENSIBILITA’ CHE GLI COMPETE,NON PROPONE A TUTTI I COSTI,COME CENTO ANNI FA,IL RINNOVAMENTO DELLE FORME DELL’ARTE .IN UNA REALTA COME QUELLA DELL’ARTE CONTEMPORANEA(E NON C’E DIFFERENZA DI QUANDO SI FA A LAMBRATE E QUANDO SI FA’ A NEW YORK O A TOKIO O A ISTAMBUL O A PARIGI)CONTRASSEGNIATA,COME TUTTA LA CULTURA ANCHE IN ALTRI CAMPI .DA ESIGENZA DI RICERCA ESERCITATE NELLA SPRERIMENTAZIONE E REGOLATE DAL CONCETTO DELLA TRASFORMAZIONE,L’IDEA DI FORMA APPARE SE NON DEL TUTTA SUPERATA,QUANTO MENO MESSA IN DISPARTE DA ESIGENZE NUOVE E DIVERSE,MENTRE ASSUME UNA NOTEVOLE IMPORTANZA NON TANTO,O NON SOLO CHE .LA QUALITA DEI MATERIALI,MA LE MODALITA DELLA LORO LAVORAZIONE, ED E LA LAVORAZIONE CHE TIENE IL POSTO DELLA TRADIZIONALE FORMA E SI PUO DEFINIRE COME UNTIPO (FORMA IN MOVIMENTO) SCIUSCO LAVORA SUI MATERIALI E NON SOLO CON I MATERIALI .NELLA SUA LOGICA OPERATIVA LA LAVORAZIONE E GLI ATTI CHE COMPONGONO LA LAVORAZIONE E DANNO LA MISURA DELLA SUA CONTEMPORANEITA SONO TANTO IMPORTANTI CHE LUI NON HA BISOGNO DI UTILIZZARE MATERIALI INEDITI,LA CUI REALTA FINIREBBE PER SOFFOCARE O QUANTO MENO RIDURRE L’IMPORTANZA DELLA LORO LAVORAZIONE,MA ESERCITA L’ATTIVITA CREATIVA MEDIANTE UN PARTICOLARE (E SEMPLICE) TRATTAMENTO DEGLI STESSI,L’INTRECCIO DELLE TELE .E IMPORTA L’USO LEL PLURALE (E ANCHE QUI SI RIVELA IL SENSO DELLA TEMPORALITA) PERCHE NON C’E UNA TELA PRINCIPALE SULLA QUALE ESERCITARE IL CONTRAPPUNTO DELLE ALTRE, MA NELL’ORGANICITA COMPOSITA DELL’OPRERA SCOMPARE OGNI GERARCHIZZAZIONE E STRUTTURAZIONE DEI MOMENTI DIVERSI DEL SUO FARSI:L’UNICA DISTINZIONE E LO SPAZIO CHE PUO ESSERE PIU AMPIO PER UNA TELA CHE ENTRA NELLA COMPOSIZIONE,PIUTTOSTO CHE PER UN’ALTRA .SEGUENDO LO SVOLGERSI DEL SUO LAVORO,COSTATIAMO COME IN UNA PRIMA FASE VEDONO LA LUCE SINGOLE OPERE PRODOTTE PER LO PIU CON TECNICHE MISTE CHE GARANTISCONO L’USO DI MATERIALI E TECNICHE DIVERSE,MA ANCHE DI MODALITA E STILEMI CHE EVOCANO ESPERINZE E MOMENTI DIVERSI DELLA CONTEMPORANEITA,LA QUALE,PTOPRIO PER ESSERE TALE,RIFIUTA LA SUA STORICIZZAZIONE. IN UNA OPERA COME LA PASTORELLA ,UN VOLTO DI DONNA DALL’ASPETTO PITTORICO CHE RICHIAMA ARCIGNE MOVENZE CINQUECENTESCHE E TRACCIATO DA UN LEMBO DI TELA RIPARTITO IN SEZIONE VRTICALI CHE RIPRODUCONO EFFETTI E ASPETTI DELL’ASTATTISMO CLASSICO,MENTRI GLI EFFETTI COMPLESSIVI (PLURIMI)RICHIAMANO ALCUNE MOVENZE PROPRIE DELL’ESPRESSIONISMO ASTRATTO .ED E INTERESSANTE PER IL FILOLOGO DELL’ARTE RILEVARE COME ESISTA UN’ ALTRA LEZIONE DI QUESTA OPERA CON VARIAZIONI LIEVI MA SIGNIFICATIVE,CHE INDUCE L’AUTORE A CAMBIARE COMPLETAMENTE IL TITOLO,CHE E INVECE LA NOTTE DEI GIRASOLI .LIMITATE VARIAZIONI ESEGUTIVE TRASFERISCONO ALTROVE L’IPOSTAZIONE GENETICA DELL’OPERA.
MA FORSE PROPRIO PER EVITARE CHE I TITOLI POSSONO DISTORCERE L’EFFETTO PITTORICO AGGIUGGENDOVI UNA LETTERARIETA SUPERFLUA,DATA LA FORTE ESPRESSIVITA DELLA PITTURA DI SCIUSCO CHE NON HA BISOGNO DI DATI COMPLEMENTARI,IN UNA SERIE DI OPERE INTITOLATE FIGURE LA PAROLA PASSA ALLA RAQPPRESENTAZIONE E ALL’ORGANIZZAZIONE CROMATICA,DOVE PERO ANCORA UNA VOLTA E LA SEGUENZA DI ATTI OPERATIBVI A CONDURRE LO SPETTATORE ALL’EMOTIVITA DELL’ARTISTA E NON VICEVERSA.
LO STESSO SI PUO DIRE DELLE OPERE COMPRESE SOTTO IL TITOLO LE STADA VERSO CASA.
COSI FRANCO SCIUSCO INTERPRETA LE ESIGENZE DELL’ARTE D’OGGI NELLA CONSAPEVOLEZZA CHE LE ESIGENZE DELL’ARTE RIPRODUCONO SU SCALA LE ATTESE DELLO SPETTATORE COLTO.
NON C’E TRA L’ARTISTA E LO STETTATORE L’IDENTITA CHE MOLTO 900 VOLEVA GARANTIRE,NON SI DEBBONO CONFONDERE I RUOLI;L’ARTISTA NON E UN SACERDOTE CHE TRACCIA LA STADA, MA SOLTANTO UNO CHE PERCORRENDO BENE LA SUA TRADA TI FA VENIRE DELLE BUONE IDEE PER PERCORRERE BENE ANCHE TU LA TU